Il sindaco di Anzio riabilita Nerone e gli dedica una statua

Tre metri di bronzo e piedistallo tipo capitello: con la sua idea il primo cittadino di Anzio è finito sul Times /

«Nerone è stato un grande imperatore amato dal suo popolo. Questo monumento è probabilmente l’unico al mondo. È giusto ricordarlo come merita superando ridicole ricostruzioni cinematografiche». Parola di Luciano Bruschini, sindaco di Anzio, che lunedì scorso ha inaugurato una statua di Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico, nel porto a sud di Roma dove l’imperatore è nato. Non è stato un colpo di sole, ma una mossa cullata da tempo per "riabilitare" Nerone.
Per 2000 anni l’immaginario popolare lo ha considerato un pazzo megalomane, che suonava la lira mentre Roma bruciava. Un imperatore che fece ammazzare le sue mogli, oltre ad aver mandato i cristiani in pasto ai leoni. Parte delle nefandezze attribuite a Nerone sono leggende senza alcuna prova storica, compreso l’incendio della capitale dell’impero, ma nessuno fino a oggi aveva osato dedicargli una statua.
Non a caso la notizia ha fatto il giro del mondo rimbalzando sul Times di Londra. Lo storico quotidiano britannico pubblica una foto indimenticabile del primo cittadino di Anzio a fianco della statua bronzea di Nerone alta due metri. Per di più il monumento si appoggia su un basamento, tipo finto capitello, che fa svettare l’imperatore a oltre tre metri di altezza. «Con lo sguardo fiero rivolto al mare, verso l’orizzonte - spiega lo scultore romano, Claudio Valenti, che ha realizzato l’opera - e un accenno della mano di sinistra quasi per ritrovare, dopo circa duemila anni, un contatto con il suo luogo natale e i suoi abitanti».
L’imperatore è nato ad Anzio nel 37 dopo Cristo ed è salito al potere, acclamato dai pretoriani, nel 54, governando fino a 31 anni. Il sindaco Bruschini, classe 1945, eletto con una lista civica vicina al centro destra, è un fan di Nerone. Sul sito del comune svetta il testone dell’imperatore con la scritta «La città di Nerone». Per il primo cittadino la cattiva fama dell’imperatore è dettata solo «da ridicole ricostruzioni storiche e cinematografiche». L’amministrazione ha disseminato Anzio di cartelli con l’immagine del discusso imperatore, ma il colpo di teatro è il monumento. «Scolpito in toga rientra nell’ambito dell’azione amministrativa tesa alla riscoperta e alla valorizzazione delle nostre radici, delle quali vorrei che tutti i cittadini di Anzio si sentissero maggiormente orgogliosi» sottolinea Bruschini per niente intimorito dall’imperatore che venne paragonato all’Anticristo.
È vero che la storia di Nerone piromane di Roma sembra sia una bufala storica e nonostante la crocifissione di San Pietro non fu lui a iniziare la vera e propria persecuzione dei cristiani. Anche se ne mandò trecento a morte incolpandoli dell’incendio della capitale. Nerone non era un grande esempio, soprattutto in famiglia. Le sue mogli fecero una brutta fine e Poppea, la più famosa, fu sospettata di aver organizzato l’omicidio di Agrippina, la madre arpia dell’imperatore. Nerone amava le orge e costrinse al suicidio i suoi migliori generali accusandoli di tradimento. Anche sul periodo di pace del suo impero ci sarebbe da discutere. Alla fine fu lui stesso a togliersi la vita di fronte alla rivolta delle legioni e all’avversità del Senato.
«A distanza di 20 secoli gli storici seri stanno rivalutando la figura di Nerone» è convinto il sindaco di Anzio che ha inaugurato la statua «affiancato da donne in costume romano» secondo il Times. I turisti saranno sicuramente incuriositi dalla targa che descrive la statua e ribalta la visione nefasta di Nerone. Il suo impero viene ricordato «come un periodo di pace, di grande splendore e di importanti riforme».

Fausto Biloslavo
Il Giornale.it / 2 luglio 2010